La 'preistoria' anni 1970-1975
La preistoria nel senso letterale di 'prima della storia'
della nostra società risale ai primi anni 70'; il taekwondo è da poco sbarcato
in Italia (1965) con il M°Park Sun Jae e l'Emilia Romagna è la 3°regione italiana ad
essere 'colonizzata'. Park Sun Jae dopo essere stato a Bologna lascia il compito
di coltivare la terra emiliana a suo fratello
Park Chun Ung che apre la prima palestra a S.Lazzaro
di Savena alle porte di Bologna. Ma non corriamo, ...., è il 1969 e a
Castel san Pietro, in provincia di Bologna, in una piccola palestra si praticano
diverse arti marziali; l’insegnante, legge su una rivista specializzata di una
nuova e spettacolare disciplina coreana molto apprezzata dai cultori del
settore, che si sta diffondendo nel centro-sud Italia.
E’ la scintilla che dà il via alla nascita del TAEKWONDO in Emilia.
Cominciano i contatti con la palestra Cesare Rasponi a Roma dove insegna il M°
Park Sun Jae, il quale consente l’apertura dei corsi di TKD a Bologna; nel 1970,
la palestra si trasferisce a San Lazzaro nella prima periferia di Bologna,
creando il primo Centro Taekwondo bolognese.
Il centro cresce numericamente, purtroppo la distanza da Roma è tanta, e, per
riuscire ad allargare il movimento occorre una figura carismatica presente sul
luogo. così nel 1972, anno importantissimo per l’impulso qualitativo del
TKD in Emilia, si trasferisce da Roma a Bologna uno dei tre fratelli Park, il M°
Chun Ung.
La presenza del Maestro sarà fondamentale; nel breve periodo (tre anni) in cui
resterà a Bologna si formeranno le figure più importanti per la divulgazione del
TKD in regione. Dopo qualche anno nasce la prima cintura nera emiliana,
Daniele Sita che a causa della prematura scomparsa del maestro Park rileva la
palestra. E'dalla palestra del maestro coreano e poi di Sita che nascono quelli
che oggi sono i maestri delle società Emiliane. Tra quei ragazzi c'era un certo Luigi Nicosia che sarà il
primo istruttore della società budriese.
Tra il 1975 e 1980 apriranno i centri di Medicina; Budrio; Spartaco (BO).
Nelle immagini che seguono cerchiamo di ripercorrere i primi passi di una nuova disciplina orientale in terra emiliana, le prime esperienze di una federazione appena nata che cercava di trovare una sua identità in Italia dove tutte le arti marziali erano raggruppate sotto il nome di 'karate' o 'judo'. Molte foto non sono ne' datate e neppure è stato possibile risalire ai nomi, sono state inserite come testimonianza di oltre 30 anni fa.
Daniele Sita che esegue una tecnica di difesa personale con Luigi Nicosia
Luigi Nicosia (sx) e Moreno Vignudini (dx) durante un combattimento
1°Maggio 1975, Luigi Nicosia sostiene l'esame di cintura nera presso la palestra 'Vomero' di Napoli. Negli esami di cintura nera di 30 anni fa, quando il taekwondo non era ancora disciplina olimpica, una delle prove più importanti era quella della rottura delle tavolette e la prova consisteva in 3 o più tavole
Combattimento tra Luigi Nicosia e Maurizio Barbieri, i primi due istruttori di Budrio
Come già accennato il taekwondo degli arbori era molto più arte marziale di quanto non lo sia ora, il riconoscimento come disciplina olimpica avvenuto alla fine degli anni 80, ha accentuato l'aspetto sportivo del combattimento, mentre si sono attenuati gli aspetti come quello relativo alle dimostrazioni; negli anni 70 tipicamente le società partecipavano a 3, 4 gare all'anno mentre erano all'ordine del giorno le dimostrazioni. Ci si ritrovava dappertutto, nelle palestre, nelle piazze, durante le feste di paese, nelle fiere, ogni occasione era buona per dare prova delle abilità che questa nuova arte marziale permetteva di acquisire.
Tutti al muro con le gambe alzate. Questo era un tipico allenamento di quegli anni, al fine di stabilizzare la tecnica e potenziare le gambe si passava buona parte dell'allenamento a fare esercizi come questi. Il maestro passava a verificare se tutti stessero facendo correttamente l'esercizio e se qualcuno abbassava la gamba si ricominciava tutti da capo.
La disciplina era uno degli elementi basilari, ed in palestra non si sentiva volare una mosca, la preparazione fisica era sinonimo di fatica e sudore "se non sudi non ti alleni" diceva spesso il maestro. Le parole 'programmazione', 'multilateralità', 'alimentazione corretta' erano sconosciute ... erano altri tempi, difficile oggi dire se era meglio una volta o adesso.
Rottura di pugno di Gaspare Coraci, anche lui per qualche mese fu istruttore a Budrio
Chiudiamo questa rassegna storica con un'immagine che i meno giovani ricordano bene, è il saluto di un amico che non è più tra noi, Mario Rossi tragicamente deceduto in un incidente stradale.